Consigli utili

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Prima della donazione

Il giorno precedente la donazione occorre evitare importanti sforzi fisici e un’ alimentazione troppo abbondante e/o ricca di grassi perché potrebbero essere motivo di rialzo delle transaminasi con inidoneità del sangue donato; evitare di coricarsi tardi la sera e soprattutto non donare dopo aver appena terminato un lavoro notturno che possono essere motivo di abbassamento dei valori pressori, sia in corso di donazione che successivamente.

Non si devono effettuare donazioni durante il ciclo mestruale, consigliabile donare tra il 10° e il 21° giorno intermestruale.

Il digiuno assoluto prima del salasso non è necessario né opportuno, salvo particolari condizioni come la necessità di effettuare esami di controllo e/o esami annuali; è consigliata una leggera colazione evitando latte o latticini, sono permessi: tè, caffè, orzo, succo o spremuta di frutta, pane, marmellata, miele, frutta fresca… ; l’acqua è sempre ammessa senza limitazioni.

Avvertire il personale della sala prelievi circa eventuali allergie al cerotto o disinfettanti a base di iodio.

Durante la donazione

Se durante la donazione o dopo si accusa qualche malessere avvertire subito il personale del Servizio Immunotrasfusionale presente.

Dopo la donazione

Comprimere con un batuffolo la zona del prelievo senza piegare il braccio.

Terminata la donazione non alzarsi subito dal lettino ma restare coricato per almeno 5-10 minuti quindi restare seduti per qualche minuto e poi alzarsi in piedi.

Consumare una piccola ristorazione, in sala ristoro, possibilmente restando seduti.

Nel corso della giornata di donazione

Consigliabile bere almeno 1/2 litro di acqua entro 1-2 ore dal termine della donazione, ma la quantità può essere elevata ad 1 litro durante la stagione estiva o per quei donatori che per motivi di lavoro o attività fisica hanno profusa sudorazione.

Evitare di fumare o bere alcoolici per almeno un’ora dopo la donazione.

Il giorno della donazione osservare il riposo ed evitare sforzi fisici come previsto nell’art.17 del Decreto 15 Gennaio 1991 ” Non può essere ammesso al prelievo il donatore addetto a lavori pesanti o di particolare impegno qualora non possa fruire di almeno 24 ore di riposo dopo il prelievo”.
Con ciò si intendono non solo le attività comportanti impegno fisico, ma anche quelle che richiedono attenzione es: guidare autobus, camion, ecc.

Complicanze della donazione

Normalmente la donazione di sangue ed emocomponenti è ben tollerata, tuttavia occasionalmente possono insorgere eventi sfavorevoli legati alla donazione.

  • Lipotimia: ( o sindrome vaso-vagale) è la reazione più frequente caratterizzata da sudorazione, pallore, vertigine, rallentata frequenza cardiaca e talvolta perdita di coscienza; è causata generalmente da fattori psicologici (vista del sangue o dell’ago o emotività);
  • Ematomi: talvolta nella sede di prelievo possono verificarsi dei travasi di sangue sotto la cute che si riassorbono spontaneamente al massimo in 15 giorni : possono essere causati da una difficoltosa venipuntutura oppure dal fatto che il donatore, al termine della donazione, ha piegato il braccio con forza esercitando una contrazione muscolare forte con distacco del tappo emostatico che si forma normalmente sulle ferite; si manifestano con rigonfiamento, comparsa di colore violaceo, eventualmente dolore;
  • Bruciore nella sede di venipuntura: si verifica nella fase iniziale del prelievo ed è dovuto alla presenza sulla punta dell’ago di una piccola quantità di anticoagulante che viene immediatamente asportata dal fluire del sangue, oppure quando il prelievo offre presenza di difficoltà;
  • Raramente si hanno contrazioni e spasmi muscolari: compaiono talvolta in seguito a perdita di coscienza oppure nei donatori ansiosi ed emotivi che tendono ad effettuare atti respiratori troppo frequenti;
  • Molto rara è la comparsa di forte dolore irradiato al braccio o alla mano: è dovuto al contatto dell’ago con tessuti nervosi o tendinei;
  • Nel caso di procedure aferetiche la complicanza più frequente è la reazione dovuta all’anticoagulante che può causare sensazione di formicolio alle labbra o al viso o alla punta delle dita della mano e talvolta senso di freddo generalizzato per modesta e transitoria riduzione del calcio nel sangue correggibile con la somministrazione di calcio alla comparsa dei sintomi.

Il donatore deve informare immediatamente il medico della sala prelievi o gli infermieri di qualunque disturbo che si verifichi in corso o al termine della donazione e segnalare anche quelli accusati nei giorni successivi purchè inerenti la donazione.